Le origini
Il progetto Trekking Lunigiana ebbe inizio quando un giorno mi capitò fra le mani un tomo redatto da un escursionista del XVIII secolo, partito alla scoperta di nuovi territori isolati dalla viabilità principale, luoghi da decifrare, da descrivere, da assaporare. L’idea probabilmente fu quella di staccarsi dal mare per andare a perlustrare le sponde boscose e selvagge d’un retroterra inciso da una larga, lunga e profonda linea fluviale: il Magra.
Chiusi gli occhi e immaginai quest’uomo avventurarsi fra le selve a tratti ripide e intricate, guadare gelidi torrenti, osservare la ricca fauna selvatica che all’epoca doveva essere particolarmente florida per ogni specie. Immaginai gli incontri con le genti, appartenenti a microfrazioni e culture differenti, sicuramente incuriositi di scoprire tramite il pellegrino gli usi e i costumi degli altri. La burrascosa questione amministrativa che passava attraverso il Granducato di Toscana, il Ducato di Modena e quello di Parma all’autoctono lunigianese interessava relativamente poiché quello che maggiormente contava era sicuramente il frutto della propria terra lavorata con le proprie mani.
Certo che all’epoca per l’intrepido escursionista tutto doveva essere molto più complicato rispetto a oggi, sia per il problema legato al brigantaggio sia per la morfologia di un territorio perlopiù coperto da fitte boscaglie incise da numerosi scoscesi valloncelli che mettevano a dura prova la capacità di orientarsi.
Il progetto Trekking Lunigiana
Nel 1987 qualcuno pensò di cercare di far rivivere questo viaggio ispirandosi alle randonnée francesi, tracciando sul territorio un insolito trekking che, anziché calcare terreni d’alta quota su colli e crinali vertiginosi, si mantenesse a mezza costa, assumendo come prerogativa il privilegio della cultura, della socializzazione e, perché no, della gastronomia locale.
Inizialmente le tappe furono tredici e poi diventarono quattordici. Successivamente grazie alla spinta di enti e associazioni il percorso nel tempo venne più volte adeguatamente segnalato nonché, addirittura, fornito di posti tappa ricavati da strutture dismesse.
Il Trekking Lunigiana dal 1987 ad oggi
Personalmente fino al 2021 ho percorso l’intero Trekking Lunigiana undici volte: l’ho visto nascere, brillare, affievolirsi, decadere, rinascere, svigorirsi, morire ed io imperterrito a continuare a frequentarlo, anche da solo, senza mai mollare, nonostante infrascamenti e segnavia del tutto scomparsi rendessero sempre più complesse tracciabilità e percorrenza.
Più volte, leggendo recensioni, riviste e siti internet, sono incappato nelle odiose frasi “…dell’oramai dismesso Trekking Lunigiana”, “…tratto di sentiero che faceva parte di quello che una volta era il Trekking Lunigiana”, “…l’anello che fino a qualche anno fa costituiva l’itinerario a tappe del Trekking Lunigiana”. Ma il vero paradosso stava proprio in alcuni siti web del territorio che ignari sulle reali condizioni del tracciato continuavano a pubblicizzarlo come fosse una curata via pedonale tipica del Trentino Alto Adige.
Amministrazioni comunali, associazioni, l’inutilità dell’ex Comunità Montana e, peggio ancora, varie sezioni CAI mai più s’interessarono di questo meraviglioso progetto dalle potenzialità straordinarie ma mai adeguatamente sfruttate. Per anni, passando con l’auto all’imbocco di via Calcinara ad Aulla, ho virato lo sguardo con la speranza di cogliere una grossa tacca biancorossa fresca di pennello, ma invece nulla, solo tanto sconforto dentro di me. Questo finché a settembre 2019, percorrendo la strada di Podenzana, un esagerato brivido corse lungo tutto il mio corpo condito da indescrivibile emozione per aver avvistato ciò che mai più mi sarei aspettato: sul muro di via Calcinara ecco finalmente una grossa scritta in bianco e rosso “TL tappa N 1”. Il Trekking Lunigiana è tornato in vita!!! E con lui pure io per l’undicesima volta!